In sintesi
- 🐅 Sandokan
- 📺 Rai 4K, ore 21:30
- 🎬 Serie d’avventura che racconta la trasformazione di Sandokan da pirata a eroe, tra rivelazioni sulle sue origini, prove iniziatiche nella giungla e scontri con il villain Lord Brooke, in una versione moderna e spettacolare del classico salgariano.
Sandokan, Can Yaman, Ed Westwick e la grande avventura firmata Rai 4K tornano questa sera con gli episodi 5 e 6 della serie evento del 2025. Se cerchi qualcosa di spettacolare, epico e visivamente potentissimo per la tua serata TV del 15 dicembre 2025, la Tigre della Malesia è la scelta ideale. E questa volta ci troviamo proprio nel cuore della giungla, là dove il mito prende forma e il racconto d’origine diventa finalmente rivelazione.
SANDOKAN stasera in TV: perché gli episodi 5 e 6 sono decisivi
Alle 21:30 su Rai 4K arrivano due capitoli centrali della nuova serie italiana più discussa dell’anno. “Il cuore della giungla” e “Nel buio” non sono semplici episodi di passaggio: rappresentano il momento in cui Sandokan capisce chi è davvero, cosa deve diventare e quale prezzo dovrà pagare per esserlo.
La serie prodotta da Lux Vide e diretta da Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo continua a stupire con un’estetica che mescola natura, virtual production e un taglio internazionale che, piaccia o no, ha riscritto le coordinate del classico salgariano. In questi due episodi, il Borneo del 1841 diventa il centro simbolico di una trasformazione identitaria, un luogo iniziatico dove Sandokan incontra finalmente la propria storia, nascosta per una vita intera.
La fuga con Marianna li porta nel cuore del Sarawak, in un villaggio Dayak che custodisce la profezia sul liberatore del popolo. Qui il pirata interpretato da Can Yaman affronta una prova estrema che non è solo fisica: è il momento in cui l’uomo senza radici, anarchico e allergico a ogni potere, scopre che il destino lo vuole guida, non spettatore.
Sandokan e gli Intrighi, rivelazioni e tensioni negli episodi 5 e 6
Mentre Sandokan affronta la sua prova iniziatica e Marianna si confronta per la prima volta con un mondo lontano dall’Inghilterra coloniale, dall’altra parte Lord James Brooke – interpretato da un magnetico Ed Westwick – avvia le sue manovre per prendere il controllo della situazione. Brooke è forse il personaggio più riuscito di questo nuovo Sandokan: ambiguo, gelido, affascinante come ogni grande villain moderno, costruito per essere all’altezza del mito.
“Nel buio”, il sesto episodio, porta alla luce la rivelazione più significativa dell’intera stagione: le vere origini di Sandokan. Una scoperta che rischia di spaccare la sua amicizia con Yanez (interpretato da Alessandro Preziosi) e di incrinare il rapporto con Marianna, sempre più coinvolta in qualcosa che supera la dimensione romantica e diventa questione politica, etica, di appartenenza.
Con l’esercito del Sultano e gli uomini di Brooke sempre più vicini al villaggio, la tensione cresce scena dopo scena. Si percepisce quell’atmosfera da “tempesta prima della guerra” che i fan delle saghe d’avventura conoscono bene. E anche se la serie ha diviso critica e pubblico, questi due episodi contengono alcune delle sequenze più ambiziose della stagione.
Perché vale la pena vederlo stasera
Questa versione di Sandokan non vuole essere il remake nostalgico della serie anni ’70, e questo ha creato dibattito fin dalla messa in onda. Ma proprio negli episodi 5 e 6 si capisce davvero la direzione degli autori: raccontare la nascita di un eroe contemporaneo, più complesso, più fragile, meno monolitico della figura leggendaria resa immortale da Kabir Bedi.
Dal punto di vista nerd, è interessante come gli sceneggiatori abbiano usato Brooke non solo come antagonista, ma come specchio del protagonista: due uomini senza patria, due avventurieri fuori schema, entrambi assetati di potere e libertà, ma con un’etica agli antipodi. Le sequenze nella giungla fanno emergere questo parallelismo in modo sottile ma potentissimo, quasi cinematografico.
- L’uso della virtual production per ricreare il Borneo raggiunge qui uno dei suoi picchi estetici.
- La costruzione dell’arco narrativo identitario di Sandokan trova nei rituali dayak un equilibrio tra mito, antropologia rielaborata e dramma.
E poi c’è la questione culturale: come ogni nuova interpretazione di un’icona pop italiana, Sandokan divide. C’è chi rimpiange lo spirito esotico e romantico degli anni ’70 e chi apprezza una lettura più adulta, più politica, più internazionale. Ma è proprio questo che rende la serie interessante: non si limita a replicare, ma tenta di dialogare con l’immaginario salgariano, aggiornandolo alle sensibilità del 2025.
Un’eredità che continua a evolversi
Il lascito di Sandokan nella cultura italiana è enorme: pochi personaggi televisivi sono riusciti a diventare un archetipo nazionale. Questa nuova versione, pur con limiti e imperfezioni, contribuisce ad ampliarne il mito, inserendolo in un discorso più ampio su identità, colonialismo e destino individuale. E gli episodi di stasera sono il cuore di tutto questo: l’attimo in cui il pirata in fuga diventa simbolo di un popolo.
Se cerchi una serata di avventura moderna, tensione drammatica e un pizzico di nostalgia reimmaginata, la tua scelta è già fatta: stasera il Borneo ti aspetta in 4K.
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