Certificato medico online da casa: attenzione, c’è un dettaglio che i medici ancora non possono dirti

Chi non ha mai vissuto quel momento di puro panico? Ti svegli con la febbre a 39, il corpo che sembra appartenere a qualcun altro, e l’unica cosa che riesci a pensare è: “Come faccio a farmi fare il certificato medico?”. L’ambulatorio è dall’altra parte della città, il telefono del medico squilla a vuoto, e tu sei lì, intrappolato tra le lenzuola, con l’ansia che sale perché sai che il tuo datore di lavoro sta aspettando quella benedetta comunicazione all’INPS.

Dal 18 dicembre è ufficialmente entrata in vigore una normativa che introduce le televisite per il rilascio dei certificati di malattia. Stiamo parlando di una vera e propria rivoluzione nel rapporto tra lavoratori dipendenti, medici di base e sistema sanitario nazionale. Questa innovazione promette di cambiare radicalmente la gestione delle assenze dal lavoro per motivi di salute, portando finalmente l’Italia al passo con altri paesi europei che hanno già digitalizzato questi processi.

Certificati di malattia online: come funziona la televisita

L’articolo 58 della legge 182 del 2024 introduce un principio che sembrava fantascienza fino a pochi mesi fa: il medico di famiglia può ora rilasciare certificati di assenza dal lavoro attraverso una televisita. E no, non stiamo parlando di un semplice messaggio su applicazioni di messaggistica istantanea o di una chiamata veloce mentre si fa altro. La televisita è un atto medico vero e proprio, condotto a distanza tramite telefono o, più frequentemente, videochiamata.

Il punto cruciale? Questa certificazione telematica ha lo stesso valore legale di quella tradizionale effettuata in presenza. Fino ad oggi, il quadro normativo italiano è stato estremamente rigido su questo aspetto: ai medici di base era sostanzialmente vietato emettere certificati o referti senza aver visitato fisicamente il paziente, sia in ambulatorio che a domicilio. Questo vincolo ha creato non poche difficoltà ai lavoratori che, già debilitati dalla malattia, dovevano trovare il modo di raggiungere lo studio medico.

Perché serviva davvero la certificazione medica a distanza

Questo vuoto normativo ha creato situazioni paradossali per milioni di lavoratori italiani. Immaginate la scena: avete una lombosciatalgia che vi impedisce persino di alzarvi dal letto, o un’influenza che vi ha completamente debilitati. Sapete di dover inviare tempestivamente il protocollo all’INPS e al vostro datore di lavoro, ma il vostro medico non può certificare nulla senza vedervi di persona. Il risultato? O vi trascinate in ambulatorio rischiando di peggiorare le vostre condizioni, oppure rischiate provvedimenti disciplinari per inadempienza contrattuale.

La riforma nasce proprio per colmare questa falla del sistema, semplificando la vita a chi si trova in condizioni di impossibilità a muoversi e tutelando contemporaneamente i medici che certificano lo stato di malattia. È un passo avanti verso la digitalizzazione della sanità che molti altri Paesi europei hanno già compiuto da tempo. La possibilità di ottenere un certificato tramite videochiamata rappresenta anche un modo per ridurre il rischio di contagio in caso di patologie infettive, evitando assembramenti negli ambulatori.

Quando sei malato come ottieni il certificato oggi?
Mi trascino in ambulatorio febbricitante
Chiamo fino allo sfinimento
Rischio il disciplinare e aspetto
Visita domiciliare se possibile
Chiedo aiuto a parenti

Quando si potrà usare il certificato medico online

Ora arriva il punto che rischia di trasformare l’entusiasmo in delusione. Potete chiamare il vostro medico domani mattina chiedendo una videovisita per il certificato? La risposta è molto probabilmente no, e vi spieghiamo il perché. La Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale ha chiarito un aspetto tecnico fondamentale che molti stanno ignorando: la legge c’è, è stata pubblicata, è entrata in vigore, ma mancano le istruzioni operative.

Come spesso accade nel nostro Paese, il testo normativo rinvia a un successivo accordo in Conferenza Stato-Regioni per definire i dettagli applicativi. Il Ministero della Salute dovrà sedersi a un tavolo con le Regioni per stabilire alcuni elementi cruciali. Prima di tutto, i casi specifici in cui sarà possibile utilizzare la televisita: non varrà per tutte le patologie o situazioni, ma solo per quelle che verranno definite nell’accordo. Secondo aspetto fondamentale riguarda le modalità tecniche e operative: quali piattaforme utilizzare, come garantire la privacy, quali standard di qualità delle comunicazioni rispettare, come documentare l’atto medico.

Il problema principale? La legge non ha indicato alcuna scadenza precisa per questo accordo attuativo. Potrebbero volerci settimane, mesi, o anche più tempo. Fino a quando questo decreto non verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, restano in vigore le regole tradizionali: il medico deve accertare di persona le condizioni del paziente prima di rilasciare qualsiasi certificazione. Quindi, per ora, armatevi ancora di pazienza.

Vantaggi della televisita per lavoratori e medici

Nonostante l’attesa necessaria per l’operatività completa della norma, la strada è finalmente tracciata. Il futuro della certificazione medica per i lavoratori dipendenti sarà digitale, e questo rappresenta un’evoluzione significativa per il nostro sistema sanitario e lavorativo. Poter evitare code interminabili negli ambulatori quando si sta male, ridurre gli spostamenti inutili che possono aggravare alcune condizioni, snellire le procedure burocratiche: sono tutti vantaggi concreti che miglioreranno la qualità della vita di milioni di persone.

Senza contare il risparmio di tempo per i medici stessi, che potranno gestire più efficientemente le richieste dei propri assistiti. La televisita non sostituirà completamente la visita tradizionale, che resterà fondamentale per molte situazioni cliniche che richiedono un esame obiettivo diretto. Tuttavia, per quelle condizioni che non necessitano di palpazioni, auscultazioni o esami fisici specifici, la certificazione a distanza rappresenterà una soluzione pratica ed efficiente. In attesa della pubblicazione dell’accordo Stato-Regioni che renderà operativa questa importante innovazione legislativa, i lavoratori italiani possono almeno consolarsi sapendo che il cambiamento è ormai inevitabile e imminente.

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